Targa

PREMESSA

Il “Centro di Cittadinanza Distrettuale”, inserito nei Piani di Zona (I, II) del Distretto D46, è scaturito dalle risultanze dei tavoli tematici, nonché dal confronto tra i componenti del Gruppo Piano.

Il suddetto progetto si propone d’implementare  uno spazio dove, attraverso l’opportuno utilizzo di specifiche risorse umane ed economiche, si possa:

  • realizzare il collegamento ed il raccordo tra tutte le attività ed i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari del Distretto D46;
  • attivare, a livello distrettuale, una proficua comunicazione e/o collaborazione efficace sia verso l’esterno, nei confronti dei fruitori dei servizi, sia all’interno nei confronti dei dipendenti, considerati non meri esecutori ma attori di processo;
  • conseguire i risultati attesi in modo più incisivo e professionale, offrendo ai cittadini del Distretto D46, un insieme omogeneo dei c. d. servizi di “welfare di accesso”.

OBIETTIVI GENERALI

Il “Centro di Cittadinanza Distrettuale”, ubicato a Noto (Comune Capofila), ha la funzione di essere punto di riferimento per la comunità territoriale, nonché si pone come centro organizzativo e di verifica del Piano Socio-Sanitario di Zona. In particolare, per quanto riguarda gli obiettivi globali strategici, a livello distrettuale, occorre:

  • realizzare un adeguato piano di comunicazione, per evitare confusioni e disfunzioni nei processi comunicativi, coniugando strategie, obiettivi, azioni e strumenti, secondo un disegno organico e razionale;
  • favorire la concertazione ed il raccordo  tra tutte le istituzioni pubbliche e private del distretto D46;
  • promuovere la formazione di sistemi locali e distrettuali d’intervento, fondati su servizi e/o prestazioni flessibili e complementari;
  • sostenere azioni che promuovano la giustizia sociale;
  • stimolare le risorse locali di solidarietà ed auto-mutuo aiuto, al fine d’implementare un insieme di “reti solidali”, per prevenire i rischi del disagio sociale (esclusione/emarginazione) e delle nuove povertà;
  • valorizzare il ruolo della famiglia, intesa come risorsa/soggetto attivo della comunità territoriale;
  • responsabilizzare i cittadini nella  pianificazione e nella verifica dei servizi, anche al fine della promozione della “cittadinanza attiva”;
  • promuovere la civile convivenza;
  • incrementare la partecipazione degli enti del III settore (soprattutto di quelli coinvolti nei progetti del P.d.Z.), affinché migliori la qualità dei servizi offerti, in modo che la loro partecipazione non rappresenti un mero adempimento amministrativo, ma sia orientata ad una vera e proficua concertazione, in vista del miglioramento delle prestazioni erogate;
  • diffondere la cultura della “qualità sociale” (I.Q.S.), adottando specifici strumenti di monitoraggio e di valutazione sul funzionamento e sulla qualità dei servizi offerti;
  • armonizzare i regolamenti dei singoli comuni presenti nel Distretto, anche al fine della redazione e divulgazione di “una comune carta dei servizi”;
  • incrementare politiche di “empowerment”, avviando nel Distretto D46, un nuovo modo di concepire le politiche sociali, le quali devono essere orientate a “promuovere autonomia e non mera  assistenza”;
  • migliorare l’integrazione ed il raccordo con i servizi dell’ASP, al fine di offrire informazioni unitarie e strutturate, disponibili e comprensibili per tutti i potenziali fruitori dei servizi. La necessità d’integrazione tra sociale e sanitario nei percorsi di salute, di prevenzione, di riabilitazione e di inclusione sociale, è stato sottolineato in modo significativo dall’O.M.S. .

OBIETTIVI SPECIFICI

Gli obiettivi specifici del progetto in esame comprendono tre macro aree: quella sociale, quella della comunicazione e quella relativa alla gestione della stanza web distrettuale.

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